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Nata circa una trentina di anni addietro, la società Prevideo di Lainate, alle porte di Milano, ha iniziato col dedicarsi ai “servizi in senso lato” verso la televisione commerciale anch’essa nascente al tempo. All’inizio proponevano anche le pubblicità realizzate su diapositive e piccoli interventi tecnici ancora abbozzati. Due soci alla partenza, guidati dal fondatore, Antonio Falduto per alcuni anni fino al momento del distacco del secondo socio, che coincide più o meno con una fase storica dello sviluppo delle tv commerciali (o “private” come si dice più comunemente) in cui il discorso di entusiasmo originario si è esaurito lasciando spazio al “business”. In genere questa prima fase pionieristica si è conclusa con la nascita delle agenzie pubblicitarie che hanno ri-organizzato l’assetto e realizzato i comunicati commerciali con una fisionomia più simile a quella odierna. A questo punto la Prevideo si è “ri-sintonizzata” per offrire alle emittenti alcuni servizi tecnico-operativi indispensabili nel quotidiano: dal controllo camere, alla regia, l’assistenza tecnica sui macchinari, piccole realizzazioni ex novo o adattamenti e miglioramenti dell’esistente, come studi di produzione e piccoli mezzi mobili, davvero abbozzati, rispetto a quello che siamo soliti vedere oggi. L’impostazione di tali strutture già dedicava moltissime energie alle trasmissioni sportive, le partite di calcio, ma anche sport “minori” come box, ciclismo e altro ancora. Con l’arrivo delle prime società “serie” che offrivano servizi più mirati al settore delle televisioni e in grado di produrre programmi completi -come molte dai nomi che certo molti ricordano, Videovan, VideoLab, Asa Television e altre- la Prevideo ha a sua volta ampliato i propri servizi con una puntualità e specializzazione sempre maggiore per seguire queste realtà piuttosto importanti per l’epoca, comprese stazioni e reti di nome, del calibro di Telereporter, Rete 4 ancora di Mondadori e diverse altre. Da qui Prevideo in qualità di fornitori di servizi si è ulteriormente raffinata ed orientata, concentrandosi verso l’offerta di servizi televisivi in genere e l’assistenza tecnica secondo il profilo che ancora oggi la caratterizza. Da cinque anni -inoltre- è stata costituita anche una società gemella, Mediadesign, che si avvale dell’operato di un secondo socio, Enrico Asnaghi, noto professionista di settore proveniente da una altrettanto nota azienda complanare, CVE. La “clonazione” è stata considerata necessaria per seguire il naturale evolversi dell’assetto del mercato broadcast e le sue effettive “complicazioni” e complessità. L’esigenza era quella di seguire molto più da vicino i clienti continuando a sviluppare competenze sempre più adeguate con un assetto così in divenire, sempre più “contaminato” dal mondo IT. Oggi il profilo societario doppio coinvolge, così, due società che assieme curano l’acquisizione di materiali e apparecchiature e la realizzazione dei sistemi principalmente per tv e società di servizi. Il parco clienti è rimasto molto rinomato -a riprova di una ottima stima da parte del mercato- e per esempio in ottobre è stata ultimata Espansione tv realizzando una nuova struttura, con lo spostamento di tutti gli apparati e seguito tutto l’avviamento. Tuttavia la gran parte del lavoro viene realizzata con società di servizi che operano per lo sport, cioè noleggiano mezzi mobili studi e servizi vari per il settore broadcast. Altra caratteristica distintiva di Prevideo-Mediadesign è che è stata fatta la scelta di non essere dealer o rivenditori di alcun marchio, proprio per non legarsi a nessun nome o prodotto ed essere così liberi e in grado di poter sempre proporre al cliente la migliore soluzione sul mercato di volta in volta. Ogni offerta infatti giunge al cliente solo dopo un’accurata e meticolosa analisi delle esigenze e senza essere per forza legati a delle scelte obbligate e preordinate. Infatti quando Prevideo-Mediadesign realizzano un sistema vogliono poter armonizzare i prodotti al meglio per ottenere quello che il cliente necessita. Così viene posta grande attenzione in fase di progettazione, vengono supervisionate le fasi di realizzazione anche dei locali, scelta l’accessoristica, come le console, i tavoli regia, etc, in un’operazione di completa interazione che lega molto al cliente. É proprio questa la specifica di Prevideo-Mediadesign, la volontà di prendersi carico di tutta una serie di problematiche anche di differente natura prima e dopo il lavoro stesso, problematiche affrontate con serietà e con un atteggiamento proattivo che successivamente “ripaga” sul medio-lungo periodo. Non esiste il “cliente medio” Abbiamo chiesto a Antonio Falduto un commento da suo punto di vista sull’assetto del mercato broadcast in Italia. “É tutto molto cambiato” -dice- “rispetto quando abbiamo iniziato, è cambiato radicalmente il modo di lavorare e noi abbiamo dovuto aggiornarci dall’iniziale proposta di trent’anni fa con semplici cablaggi macchine e poco più, fino alla complessità sempre maggiore che è tipica di oggi dei sistemi tv, sempre più derivati e integrati col settore IT. In Italia poi il mercato impiega ancora di tutto, dai nastri ai server in una pletora di formati e prodotti dai più nuovi ai più vecchi, addirittura anche il VHS. La tendenza comune è comunque quella di generare un file da cui derivare tutti i prodotti da trasmettere che possono servire dal broadcast in alta qualità fino ai formati per impiego home, al web, al mobile e via. Il cliente vorrebbe contenere le spese al massimo, alcuni vorrebbero comprare un computer convinti di poter fare di tutto. Il nostro interlocutore finale spesso è il “service” e a lui il broadcaster richiede il rispetto di alcune specifiche tecniche nella realizzazione dei programmi; praticamente un capitolato tecnico da rispettare. Quindi il service a sua volta chiede a noi la massima flessibilità e la possibilità di adattarsi in toto agli eventi, spesso in diretta dal vivo, in esterno. In pratica potremmo riassumere il problemi del settore broadcast di oggi dicendo che sostanzialmente negli ultimi tempo abbiamo assistito a un acutizzarsi dei problemi che sempre esistiti. Il cliente finale però è oggi molto più preparato, ha molte nozioni in più rispetto al passato, ma nessuno è depositario di sufficienti competenze per risolvere le troppe problematiche che il mercato di oggi pone, ci sono troppe variabili, e anche la non facile situazione economica impone ritmi terrificanti. Infatti spesso succede che il cliente non prenda decisioni, tergiversi e non dia il via a un progetto fino a quando è il momento di correre per rispettare scadenze ormai impossibili. Si parla di un progetto per mesi se non per anni e quando finalmente si parte, spesso dobbiamo realizzare tutto “con la pistola alla tempia” e il conseguente stress eccessivo che viene proiettato sulle persone che fisicamente devono chiudere il lavoro.” Grazie al cielo in Prevideo-Mediadesign hanno realizzato anche progetti meno stressati, di grandi contenuti tecnologici e ricchi di soddisfazione come quelli realizzati per il Gruppo Infront. Torneremo in argomento al più presto dedicando a queste realizzazioni uno spazio “dedicato”.